La diastasi è l'allontanamento dei muscoli retti dalla linea mediana. In condizioni normali i muscoli retti sono appaiati sulla linea mediana, chiamata anche linea alba. Il loro allontanamento più o meno importante determina una condizione di diastasi. Molte volte contestualmente i muscoli retti si allungano e si assottigliano dando come risultato la forma tipica di addome rigonfio che caratterizza molti uomini e donne che ne soffrono.
La diastasi di per sé non è un'ernia e semplicemente un indebolimento della parte centrale dell'addome che non è più protetta dallo spessore dei muscoli. Il risultato è che il paziente nota la comparsa di un rigonfiamento sull'addome al compiere di particolari movimenti (es. quando si alza dal letto la mattina, poiché sforza gli addominali)
Negli stati iniziali è più definibile come condizione anatomo-fisiopatologica che non determina alcun rischio né nell'immediato né a distanza di tempo (se non ci sono peggioramenti).
Occorre però verificare se non è accompagnata anche da un difetto della parete addominale e, di conseguenza, da ernie ombelicali o epigastriche.
Statistiche di diffusione
La distasi addominale è discretamente frequente nella popolazione e la sua incidenza sale a un 10-15% nel post-gravidanza.
La manifestazione visiva tipica è il rigonfiamento dell'addome nella zona interessata che va dallo sterno fino a 5-6cm sotto l'ombelico (zona chiamata arcata di Douglas).
Se è accompagnata da ernie, potranno essere visibili anche delle tumefazioni, generalmente a livello ombelicale o epigastrico.
Attualmente vengono riferite anche in correlazioni tra diastasi dei retti addominali e altri sintomi come problemi urinari, problemi al pavimento pelvico, sensazione di peso a livello del perineo, una curvatura della colonna vertebrale o una posizione innaturale di spalle e bacino. Tutti questi sintomi sono infatti comuni nel post-gravidanza specialmente dopo più parti e chi ne soffre spesso presenta anche una distasi addominale. Non c'è però al momento una evidenza scientifica di primo livello che indichi una correlazione causa-effetto.
In caso della sola presenza di diastasi addominale senza tumefazioni erniarie, è più rara la possibilità di complicanze
Quando la distanza dei muscoli retti fosse effettivamente molto grande, sicuramente inizia una limitazione funzionale e nei pazienti magri addirittura la comparsa nei tessuti sottocutanei del movimento dei visceri. Inoltre il paziente potrebbe non riuscire a svolgere alcuni movimenti.
Le complicanze possibili sono per lo più ascrivibili alla contemporanea presenza di ernie ombelicali ed epigastriche.
La diagnosi clinica è molto evidente. Un’ecografia o una Tac dinamica sono importanti per valutare lo stato di allontanamento dei muscoli.
A livello medico, si parla infatti di forme lievi o di forme più gravi in base a
Diastasi fisiologica
In tutte le persone in realtà i muscoli retti sono distanziati di circa 1,5-2cm, ma normalmente questa caratteristica non è visibile perché coperta dal grasso addominale.
Questo invece non è vero per i body—builder o comunque per tutte le persone magre che hanno allenato molto bene la zona addominale fino alla comparsa dei "six-pack": in questi casi il distanziamento dei muscoli retti è molto ben visibile, ma non è assolutamente da correggere se contenuta nelle dimensioni indicate.
Forme lievi
La distanza tra i muscoli retti non è elevata e non sono presenti ernie. Tale condizione non necessita un intervento di riparazione ed è possibile procedere con una terapia di tipo conservativo.
Forme gravi
La distanza tra i muscoli retti è molto elevata e potrebbero essere compromessi alcuni movimenti (di tipo crunch). In pazienti molto magri si possono addirittura intravedere i visceri sottostanti.
In questi casi è quindi indispensabile intervenire chirurgicamente.
Diastasi accompagnata da ernie ombelicali e/ epigastriche
In questi casi è sempre necessario procedere alle valutazioni indicate per le due specifiche patologie (ernia ombelicale - ernia epigastrica) e naturalmente l’intervento risolverà contemporaneamente i diversi problemi.
La prevenzione consiste nel mantenere allenati i muscoli obliqui laterali dell'addome con movimenti di contrazione. Esistono sequenze di esercizi specifici, la più nota è la tecnica Tupler: i movimenti in questo caso potano a "risucchiare" la zona ombelicale e contemporaneamente a stringere i fianchi favorendo così il mantenimento della posizione dei muscoli retti.
Se si tratta di un fattore puramente estetico e la situazione è abbastanza contenuta, è possibile non effettuare alcun intervento ed eventualmente procedere con una terapia di tipo conservativo con sessioni di ginnastica con la tecnica Tupler.
Se si desidera comunque intervenire (soprattutto nel caso di pazienti giovani), si valuta la presenza o meno di un floppy abdomen associato (rilassamento dei tessuti superficiali cute e sottocute, la cosiddetta pancetta). In special modo se la diastasi è post-gravidanza, potrebbe infatti esserci una plica di pelle (ptosi cutanea) e la soluzione potrebbe essere un unico intervento per via sovrapubica, procedendo al riavvicinamento dei muscoli retti (con o senza protesi in base alla situazione) ed effettuare contemporaneamente una addominoplastica.
Se non è presente floppy abdomen, si procede invece al solo intervento di riparazione della diastasi. Oggi l'intervento più indicato è senz'altro quello di laparoscopica robotica. In alternativa è possibile procedere con un approccio mini-open per via mediana.
Se invece sono presenti ernie ombelicali e/o epigastriche allora l'indicazione terapeutica è sempre di procedere con l'intervento chirurgico che comporterà in tutti i casi l'applicazione di una rete retromuscolare col riavvicinamento dei muscoli retti al centro.
Il metodo di intervento dipenderà ancora una volta dalla presenza o meno della ptosi cutanea: se assente si procederà per via laparoscopica o miniopen, se presente si procederà per via sovrapubica associando una addominoplastica.
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