Protesi per ernia
Negli ultimi venti anni la chirurgia della parete addominale ha subito modificazioni nel trattamento delle ernie. Si sono infatti succeduti innumerevoli cambiamenti , e le novità sono sicuramente aumentate con l’introduzione della laparoscopia e delle tecniche di riparazione tension-free sutureless con l’utilizzo di protesi, le cosiddette reti (vedi tecniche operatorie). Al momento attuale, l’impiego di materiali protesici ha un ruolo prevalente, ed ha quasi completamente sostituito gli interventi di plastica della parete addominale che utilizzavano i tessuti propri del paziente che venivano, in quanto danneggiati, ricostruiti tramite delle suture con punti non assorbibili.
Sul mercato sono a disposizione centinaia e centinaia di tipi di protesi e di mezzi di fissaggio delle protesi stesse (esempio. colle biologiche) utilizzati nella riparazione nelle ernie della parete addominale.
La scelta del tipo di materiale protesico più adatto, può orientarsi tra i seguenti gruppi:
- sintetici non assorbibili: si distinguono in base alla dimensione dei pori che compongono la trama protesica: oggi quello più raccomandato è il polipropilene a maglie larghe e a bassa densità (protesi leggere o “lightweight”)
- sintetici parzialmente o completamente assorbibili
- biologici parzialmente o completamente assorbibili
I materiali sintetici non assorbibili o parzialmente riassorbili, quando vengono impiantati nei tessuti, pur essendo estremamente compatibili con essi, si comportano come corpi estranei creando un reazione cicatriziale intorno alla protesi stessa.
L’impiego di questi materiali ha ormai una comprovato successo nella cura delle ernie della parete addominale, soprattutto per il basso rischio di recidiva erniaria il cui uso comporta.
I tessuti biologici, sono il frutto dei più recenti studi nel settore, e sono detti rimodellabili, proprio perché dopo il loro impianto vengono sostituiti ,attraverso un processo di incorporazione, da un tessuto nuovo formato nella sede in cui la protesi viene posizionata e che ha le caratteristiche anatomiche e funzionali uguali a quello originario: nel paziente non rimane traccia della protesi, ma si rigenera un “nuovo” tessuto. Si tratta quindi, di una grande novità nel campo della chirurgia della parete addominale.
Tali materiali, sono oggi impiegati largamente nei casi di ernie della parete addominale associati ad infezione, ma il loro uso di routine è limitato ancora dal fatto che i risultati di studi scientifici che dimostrino la loro efficacia dopo molti anni dal loro impianto nella riparazione del difetto della parete addominale, e quindi nel rischio di recidiva erniaria sono ancora in itinere. Inoltre il costo di tali materiali è ancora molto elevato.
La notevole varietà di materiali e quindi di tecniche chirurgiche su di essi conformate, deve guidare il chirurgo nella scelta dell’approccio più adeguato al singolo paziente, infatti la nostra filosofia di una tailored surgery è auspicabile nel campo della chirurgia erniaria, considerando che oggi il gold standard nella riparazione dell’ernia inguinale primitiva è costituito da una riparazione tension free, sutureless effettuata in anestesia locale ed in regime di Day Surgery, e che comunque va sempre tenuto presente che l'obiettivo finale è l'ottimale qualità di vita del paziente.
Esempi di protesi per ernia